Ciao sono Marco, educatore in Cooperativa La Quercia dal primo settembre 1994, questo vuol dire che ho da poco festeggiato le nozze d’argento con la Quercia e, come in qualsiasi storia d’amore, ci sono stati momenti belli e altri più tortuosi.
Sicuramente tra quelli più importanti, devo ritornare all’agosto del 1991. In quegli anni esisteva l’Associazione “Spazi Aperti” che organizzava tante attività tra cui un campo estivo per ragazzi e famiglie. Quell’anno fui coinvolto anch’io e insieme a Giuseppe – l’attuale Presidente della Cooperativa – facevamo parte degli Scout Roverbella 1, per prestare servizio durante la settimana di soggiorno. All’inizio ero un po’ titubante, il mondo della disabilità era ancora lontano da me e non sapevo bene cosa aspettarmi, comunque accettai di partecipare. Ricordo che un pomeriggio, dopo merenda, Don Paolo Bazzotti chiese a me e Giuseppe di accompagnarlo a fare una passeggiata. Don Paolo spingeva la carrozzina di Antonella e ci siamo incamminati dalla Casa alla prossimità del bosco. In quel preciso momento è successa una cosa talmente comune, ma talmente potente che ha segnato il mio modo di essere e di vedere le cose. Il sentiero che avevamo imboccato non era propriamente adatto a una carrozzina, tante erano le sconnessioni e gli ostacoli, ma il buon parroco, amante della velocità, anziché retrocedere iniziò a correre lungo quella stradina angusta. Antonella, sentendosi sballottata come una pallina in un flipper, cominciò a ridere in un modo che mi trafisse letteralmente.
Come poteva un gesto, all’apparenza così banale, produrre così tanta felicità? Come era servito poco per dare gioia a un’altra persona. Com’era stato tremendamente semplice.
Ecco, in quel preciso istante, quella precisa scena, aveva toccato il mio cuore segnando in modo indelebile quello che avrei voluto fare nella vita. E prima ancora, quello che avrei voluto essere.Oggi sono educatore presso la Comunità Alloggio della Cooperativa e sono una persona davvero felice e soddisfatta del mio percorso di vita!