Ciao, io sono Alberto e sono il papà di Luca che frequenta il Servizio Socio Educativo Leonardo della Cooperativa La Quercia da circa 15 anni.
Da 8 anni, da quando sono andato in pensione, frequento anch’io gli ambienti della Cooperativa come volontario. Aver conosciuto questa realtà per me è stata una grande cosa. Personalmente, ho un ottimo rapporto con tutti gli operatori del servizio, con i quali c’è un confronto periodico riguardo al percorso intrapreso da mio figlio e per organizzare le attività di cui mi occupo come volontario: un po’ di manutenzione ordinaria e varie uscite per commissioni.
Mio figlio Luca è un ragazzo molto socievole e volenteroso, ha frequentato il percorso scolastico ordinario fino ai 18 anni e poi è partito l’inserimento presso la Cooperativa. Inizialmente le difficoltà sono state tante; entrare a far parte di un contesto differente rispetto a quello della scuola e della famiglia lo avevano spaventato un po’ e l’unico rapporto ce l’aveva con gli operatori. Grazie proprio al lavoro e all’impegno di quest’ultimi, dopo un po’ di tempo si è aperto, soprattutto con i suoi compagni. Attualmente frequenta molto volentieri il centro e ha un bellissimo rapporto con tutti. Come padre, questo mi rende tranquillo e ne sono tanto felice.
In questi anni ci sono stati parecchi momenti di sconforto ma altrettanti momenti di cui gioire. Uno dei primi è stato quando Luca ha imparato da solo a usare la carrozzina elettrica o quando è andato in vacanza per la prima volta senza genitori. Ricordo il timore mio e di mia moglie in quell’occasione e le tante domande che ci siamo posti prima della partenza, ma gli ottimi risultati ottenuti dopo quell’esperienza ci hanno donato fiducia e tanta forza per il futuro. Ah bhe, dimenticavo che è diventato anche super bravo a utilizzare il computer! Questa sua capacità, potenziata grazie al lavoro in servizio, la utilizza per realizzare le pergamene che corredano gli oggetti artigianali realizzati nel laboratorio della Quercia.
Attualmente La Quercia si può definire la sua seconda casa e con la legge del dopo di noi abbiamo intrapreso un percorso per il futuro di Luca. Con una protezione adeguata alle sue difficoltà, si prevede l’ingresso in uno degli appartamenti della cooperativa insieme ad altri ragazzi. Questa prospettiva mi inorgoglisce e mi emoziona tanto.
La situazione di emergenza sanitaria ha messo in ginocchio tutti e le difficoltà non mancano mai, ma io voglio essere fiducioso e non fermarmi di fronte al problema. Dopo i primi tempi di fermo, le attività in cooperativa sono fortunatamente ripartite e così, tra un po’ di tempo, sarà anche per tutto il resto. Anch’io come volontario spero di rientrare presto e riprender in mano scale e pennelli, per poter tornare ad essere in qualche modo d’aiuto ai ragazzi.