Simone – Storia di un sogno e di un luogo con delle persone che permettono di realizzarlo

Ciao, mi chiamo Simone Rizzardi e sono il musicoterapista della Coop la Quercia. La mia storia professionale parla di un sogno e di un incontro, come nelle grandi storie d’amore.

La musica mi ha accompagnato sin dalla primissima adolescenza, ed è sempre stata un rifugio di emozione, passione, crescita ma anche di vita reale fatta di relazioni, amicizie, luoghi dove suonare, imparare, esprimersi. L’età delle scelte inerenti ai percorsi di studio era arrivata e le direzioni spesso condivise in famiglia portavano a concrete prospettive lavorative, di certo non verso attività artistiche o umanistiche. Il perito elettronico sembrava la strada migliore spendibile negli anni ’90. In pochi anni era tutto ben definito: tecnico manutentore di reti computer e centrali telefoniche. Tutto perfetto, se non fosse che Simone aveva dentro di sé una passione che si intrecciava con molte persone e in molti luoghi: la musica. E tra questi luoghi c’era anche una semplice realtà di volontariato di tempo libero, che ho abbracciato mensilmente e che si svolgeva con ragazzi di un centro disabili della zona. Il mio apporto era quello di animare con canti e balli, una volta al mese, il party domenicale dove si festeggiavano i compleanni.

Quegli incontri erano pura energia, festa, gioia, trasporto e la musica era un forte collante ma anche occasione per esprimersi e accadeva che molti ragazzi portavano all’esterno modi ed emozioni che tenevano dentro. Quello che accadeva in quelle domeniche mi risuonava dentro per il resto della settimana seguente, e i pensieri si rincorrevano alla ricerca di nuove musiche\attività\giochi da riproporre le volte successive. Se non che in un pomeriggio, nel pieno di una “cantata” a squarciagola, una educatrice si avvicina e mi sussurra qualcosa nell’orecchio che non avevo ben compreso ma che conteneva all’interno la parola Musicoterapia.

Musicoterapia? E che cos’è? Era il Giugno del 2002, dopo un’estate di ricerche e libri letti durante le notti e i weekend, a fine Agosto ho inviato un modulo a 2 scuole di musicoterapia che prevedessero una frequenza extra-lavorativa, promettendo a me stesso di iscrivermi alla prima che avesse accettato la mia candidatura. Nel mese di settembre (mantenendo comunque il mio lavoro di perito) ero tornato studente presso una prestigiosa scuola che mi ha trasformato sul piano personale e successivamente su quello professionale. E da lì a poco l’occasione di entrare in una realtà educativa ha bussato alla mia porta, tramite un amico che mi informava che la coop la Quercia cercava personale da inserire nella comunità alloggio da poco avviata. Era richiesta una predisposizione alla relazione, una volontà al lavoro in gruppo e una disponibilità a una costante formazione interna. Dicembre, mese di prova, ridotto poi a due settimane con assunzione alla fine dell’anno. Ero dentro. La comunità alloggio era una “famiglia” dove il quotidiano aveva il sapore di “imparare a vivere” sotto ogni aspetto, da quello cognitivo a quello emotivo. Una scuola professionale reale, viva che mi ha insegnato moltissimo, supportata da una équipe e guidata da figure specializzate sulla gestione della disabilità. Per me era una sfida personale che sarebbe stata il ponte tra i miei studi e il sogno futuro di operare attraverso la musica. Se reggevo il carico di quella realtà potevo continuare nel mio sogno. Così è stato. In Quercia sono cresciuto con una professionalità che la cooperativa ha portato avanti con formazioni annuali interne di un valore tecnico\umano inestimabile.

Abbiamo costruito una sala dedicata a questa attività e ho avuto l’emozione ed il piacere di vederla nascere, mattone dopo mattone. Questa avventura il prossimo anno compie 19 anni e mi ha insegnato a credere nei sogni, mantenendo uno sguardo al reale che succede attorno, con la mano tesa alle persone che condividono il tuo stesso sogno. Ho incrociato centinaia di ragazzi in questi anni, con i loro mondi sonori. Mondi che con la musica, i suoni e la relazione abbiamo cercato di rivitalizzare, indirizzare, aprire, scoprire, migliorare. Questo è avvenuto qui alla Cooperativa la Quercia.

Grazie a te e al tuo 5×1000 la Quercia è vicina alle persone in tanti traguardi della loro vita.

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