Ciao, sono Valerio, educatore in Cooperativa La Quercia dal 2008. Il mio percorso inizia con una scelta: il servizio civile. Le giornate dense di incontri erano molto più che significative e, anche se non lo sapevo, già mi stavano cambiando.
Per quanto diverse, tutte le persone conosciute mi affascinavano per quella “scintilla” che rendeva ognuna di loro unica ed irripetibile. Una “scintilla” alle volte imprigionata dal tempo, dalle difficoltà o dalla malattia ma che, nonostante tutto, non smetteva di attirare la mia attenzione. Curiosamente, chiedendomi come potessi aiutare e accompagnare le persone nel loro percorso, trovai il mio. L’entusiasmo non basta, la relazione d’aiuto richiede preparazione e studio, uno dei tanti insegnamenti dell’università. In questi anni di lavoro in Cooperativa, insieme ai colleghi del Centro Diurno Disabili ho potuto condividere la soddisfazione ad ogni conquista fatta coi ragazzi. Ogni passo verso l’autonomia o l’espressione di se stessi è un apprendimento di tutti. Tanto di chi ha sperimentato, quanto di chi ha imparato a conoscere un modo diverso di comunicare.
In questo ultimo anno abbiamo imparato a lavorare tramite i tutorial a distanza, con camici e mascherine. La “scintilla” che scocca in una relazione autentica è impossibile da domare o smorzare e non esistono dispositivi che ti impediscono di mantenerla, curarla e amarla. Anzi, questa esperienza negativa mi ha fatto capire quanto siano forti queste relazioni e che i successi e i traguardi raggiunti con i ragazzi vanno oltre le restrizioni, i distanziamenti e l’isolamento.
Mi ritengo fortunato e orgoglioso di far parte della grande “Famiglia Quercia” che, giorno dopo giorno, continua a considerare l’essere umano l’unica vera “scintilla”.